Simposio 2
Sfide e opportunitĂ per la conservazione della biodiversitĂ : il contributo degli zoologi (Dedicato a Claudia Ricci)
Come evidenziato decenni fa dalla Convenzione sulla Diversità Biologica di Rio de Janeiro, “non possiamo proteggere ciò che non conosciamo”: un’adeguata conoscenza della diversità biologica e dei suoi pattern di distribuzione è di fatto irrinunciabile per la sua corretta gestione e conservazione.
Purtroppo, le conoscenze oggi disponibili sulla diversitĂ , distribuzione e stato di conservazione della fauna selvatica sono notevolmente disomogenee tra diversi taxa ed aree geografiche.
I gap conoscitivi dovuti all’insufficienza delle conoscenze disponibili sulla diversità biologica e sulla distribuzione delle specie sono noti come Linnean e Wallacean shortfalls, e pongono una seria ipoteca sulla nostra comprensione della biogeografia, ecologia e filogenesi degli animali, nonché sulla possibilità di realizzare corrette ed efficaci azioni gestionali.
La sfida che gli zoologi del XXI secolo si trovano ad affrontare consiste quindi nel riuscire ad integrare l’utilizzo di approcci innovativi finalizzati a migliorare la nostra conoscenza della diversità con il mantenimento e, ove possibile, il potenziamento della rispettata tradizione di studi tassonomici e faunistici che ha sempre caratterizzato la zoologia italiana.